Spett. Ministero dell’Interno
Piazza Vicinale 1
00184 Roma
Lettera al Nuovo Ministro degli Interni On. Maroni
Egr. Sig. Ministro,
ci congratuliamo con lei intanto per la sua fresca Rinomina a questo importante Dicastero.
Per noi appassionati di armi, e loro detentori, è una speranza che qualcosa cambi nell’atteggiamento che i suoi predecessori, di destra e di sinistra, hanno spesso tenuto nei nostri confronti.
Non scordiamo che nello scorsa permanenza Lei ha preteso di visionare tutte le circolari che i suoi dirigenti emettevano a destra e a manca senza che il titolare del Dicastero avesse la possibilità di rendersi conto realmente di quello che firmava.
Non possiamo qui elencare tutte le aberrazioni e assurdità a cui siamo stati sottoposti per soddisfare i media politically correct, e dare la sensazione di avere fatto qualcosa per risolvere problemi inesistenti.
Purtroppo Lei, come tanti altri non conosce le regole, le pratiche burocratiche, le visite mediche che regolano il nostro mondo, a meno che non sia Lei stesso appartenente ad esso.
Citiamo un solo esempio di ciò che ci sarebbe gradito. L’abolizione del Catalogo Nazionale Armi, che nato per valutare tecnicamente se un’arma è da guerra o no, è diventato uno strumento per i suoi Dirigenti per legiferare senza leggi. Viene vietata la vendita per armi che con ogni evidenza non sono da guerra, vengono imposti limiti che nulla hanno a che vedere con le funzioni della Commissione, e così via.
Quello che soprattutto ci raccomandiamo e ci aspettiamo da lei è il buon senso.
Buon senso che purtroppo manca ai funzionari del ministero che lei si accinge a dirigere, per una sorta di incoercibile sfiducia nel cittadino, unita ad una altrettanto incoercibile convinzione che alla polizia e solo alla polizia spetti la facoltà di detenere armi e di poterle usare per difendersi.
Sono così nati negli ultimi anni due disegni di legge, uno proposto dal suo predecessore Pisanu, e l’altro dal suo predecessore Amato, che sono uno la fotocopia dell’altro (e questo dimostra che non era farina del loro sacco, ma che il disegno è nelle speranze incomprensibili dei suoi dirigenti per aumentare solo la loro discrezionalità in questo campo delicato) nati per dare l’apparenza di prendere provvedimenti in occasione di gravi incidenti accaduti con armi, e per cercare sempre più di togliere le armi ai cittadini anche in assenza di leggi che limitino ulteriormente questo diritto che noi riteniamo inalienabile.
La conseguenza per entrambi i Governi è stata che tutti e due sono caduti pochissime settimane dopo avere proposto questo disegno di legge. Sarà un caso, ma comunque ci siamo felicitati e rallegrati per l’esito di questi tentativi.
Saremmo ben lieti di esporvi il nostro parere sui problemi legati alla gestione di questo campo delicato, ma finché avrà come unico interlocutore privilegiato i suoi dirigenti del ministero, purtroppo sarà fuorviato dalle cose importanti per essere dirottato verso la filosofia esclusivista ed antiliberale, oltre che ottusa, che loro perseguono.
Visto che non riescono, se non in misura risibile, a togliere le armi illegali ai delinquenti, cercano di coprire le loro mancanze con dei rapporti in cui vengono elencati i numeri di quante armi sono state tolte a cittadini onesti o distratti, togliendo porti di arma per difesa personale a chi ne ha bisogno, sequestrando la doppietta arrugginita del nonno o il fucile della prima guerra mondiale del bisnonno.
Abbiamo raccolto in uno scritto alcuni dei dati che non appaiono mai sui media, ed alcune considerazioni sul mondo delle armi, che gradiremmo Lei leggesse per farsi un’idea di che cosa pensa il mondo dei detentori di armi, e saremmo ben lieti di approfondire con lei questo argomento.
Ci pregiamo quindi di allegare queste poche righe, molto sintetiche, alla lettera, per farla anche sorridere preoccupato per certe amenità che vengono continuamente riproposte dai media.
Raccomandandole ancora una volta di ascoltare più campane, soprattutto estranee al ministero, prima di fare passi con dolorosi, fastidiosi, costosi e spesso umilianti provvedimenti nei nostri confronti, le porgiamo i migliori auguri di un proficuo e fattivo lavoro, che con i problemi attuali diventa sempre più indispensabile ed essenziale.
Cordiali saluti
Daniele Danelli
Vicepresidente AUDA
www.auda.it
Milano, 12.5.2008
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