ASSOCIAZIONE UTILIZZATORI DELLE ARMI

All’attuale Ministro dell’Interno Marco Minniti
All’attuale viceMinistro dell’Interno Filippo Bubbico
All’attuale capo della polizia Franco Gabrielli

Egregi Signori,

rinnovo ed evidenzio che a seguito delle dichiarazioni del capo della polizia Franco Gabrielli

http://www.ilgiornale.it/news/politica/rischio-attentati-c-e-anche-litalia-avr-suo-prezzo-pagare-1348803.html

ed alla luce dei fatti

http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=13053:gerusalemme-camion-contro-i-soldati-4-morti-ucciso-l-attentatore&Itemid=484

che la nostra lettera inviata ancora a novembre dell’anno scorso all’on. Alfano diventa sempre più attuale e degna di attenzione.
La popolazione è sempre più nelle mani della delinquenza e dei terroristi, le persone in divisa non possono essere onnipresenti e solo una concessione per motivi di emergenza alla popolazione stessa di potersi difendere e come nel caso israeliano di poter difendere addirittura le persone in divisa può aiutare a migliorare la situazione.
La persona più attiva nel caso israeliano è stata una persona civile armata ed esattamente una guida turistica.
Non nascondiamoci dietro uno stuzzicadenti, la realtà è sotto i nostri occhi e il terrorismo ci sta lasciando provvisoriamente in pace perchè siamo la porta d’ingresso e d’uscita più comoda della comunità europea ma sicuramente dopo gli altri arriverà il nostro turno.
Richiedo inoltre un comportamento consono alla conduzione di uno stato democratico ove un’associazione come la nostra non viene degnata di alcuna risposta dopo aver scritto per ben 2 volte.
Un’associazione a noi corrispondente UNPACT francese che si rivolge alle autorità http://www.unpact.net/oldunpact/?COMMUNICATION:Lettre_ouverte_-a_Monsieur_Nicolas_Sarkozy oltre ad essere presa in considerazione viene soddisfatta con la distribuzione di copia delle lettere trasmesse a tutti gli uffici che possono essere interessati a quanto riportato nella lettera di richiesta http://www.unpact.net/oldunpact/?COMMUNICATION:%26%23160%3BR-eponse_de_l--%89lys-ee... e la risposta giunge loro solo dopo 2 settimane.

Distinti saluti

Maurizio Piccolo
Socio fondatore AUDA



From: auda.info
Sent: Saturday, December 24, 2016 4:50 PM
To: caposegreteria.ministro@interno.it
Cc: filippo.bubbico@senato.it
Subject: Fw: Lettera all'on. Alfano
All’attuale Ministro dell’Interno Marco Minniti
All’attuale viceMinistro dell’Interno Filippo Bubbico

Mi permetto di rinnovare la lettera da noi spedita al precedente Ministro dell’Interno Angelino Alfano a seguito dei nuovi fatti e del parere espresso dall’Interpol.
L’egregio viceMinistro Filippo Bubbico ha avuto modo di conoscerci durante il convegno per la fiera HI)T svoltosi a Vicenza e se le Sue parole non sono cadute nel vuoto sa con quale serietà stiamo parlando e per questo ci permettiamo di far valutare nuovamente la nostra proposta. Una situazione simile ha portato ad avere una drastica diminuzione dei delitti in Repubblica Ceca, cito:
In Repubblica Ceca, Stato che da almeno una ventina d'anni permette il porto d'armi a qualunque cittadino incensurato e tecnicamente competente senza il benché minimo problema e con eccellenti risultati in tema di riduzione dei reati violenti, c'è stato il primo "mass-shooting" lo scorso Martedì: Zdeněk Kovář è entrato in un ristorante della cittadina di Uherský Brod e ha aperto il fuoco con due pistole legalmente detenute, uccidendo 8 persone prima di rivolgere le armi contro se stesso. Prima di scrivere qualcosa in merito abbiamo come sempre atteso tutti i dettagli ed ecco quanto trasparito dai mezzi di informazione:
1- in Repubblica Ceca qualunque litigio o minimo segnale di aggressività comporta un singolo avviso, seguito dal ritiro irrevocabile del permesso di portare armi e delle armi stesse.

2- il Comune di Uherský Brod, nonostante abbia registrato episodi multipli di disturbo dell'ordine pubblico da parte di Zdeněk Kovář, non ha comunicato alla Polizia di agire in tal senso.

3- La Polizia non ha ritirato il porto d'armi e le armi detenute nonostante parenti ed amici stretti dello sparatore avessero più volte chiesto di agire in tal senso a causa del deterioramento progressivo delle condizioni psicologiche dell'uomo, segnalate dagli stessi anche al medico di base, che nonostante ciò ha perfino permesso allo sparatore di superare un rinnovo della sua licenza in Gennaio prima di agire.

Tali eventi ricalcano in maniera quasi esatta quanto accaduto con Michael Ryan, autore della sparatoria di Hungerford: nonostante i segnali di instabilità grave mostrati dal soggetto, più volte segnalati dagli stessi compagni di poligono, la Polizia non ha agito (e il suo atto è stato poi utilizzato come scusa per ridurre la libertà di milioni di tiratori irreprensibili).

Le nostre considerazioni:
Il primo evento di questa portata in un paese che permette da un ventennio almeno il porto d'armi da parte dei cittadini è stato causato da una catena inscusabile di negligenze da parte delle autorità preposte: Polizia, medico curante, sindaco.
Il sistema Ceco ha sempre funzionato egregiamente ed il Paese ha uno dei più bassi tassi di criminalità in Europa (pur non avendo le migliori condizioni socio-economiche), specialmente se confrontato con quei Paesi dove il possesso ed il porto d'armi sono proibiti o estremamente rari.
Come sempre ci permettiamo di far notare che se uno dei clienti del ristorante fosse stato armato, probabilmente la conta delle vittime sarebbe di gran lunga inferiore.
Le autorità Ceche, nonostante il clamore suscitato della vicenda e il fatto che qualche sparuto anti-armi abbia subito tentato di sfruttare l'episodio, sono poco inclini ad introdurre nuove restrizioni perché hanno riconosciuto subito la sorgente del problema e sanno benissimo che restrizioni su larga scala come quelle applicate in altri paesi EU, Italia compresa, farebbero più danno che altro.
Questo accade in un Paese dove c'è una sana cultura relativa alle armi e non si ragiona per beceri allarmismi e populismi.
Con questa mia colgo l’occasione di augurare buone feste e cercare di trovare una soluzione all’attuale situazione critica in cui ci troviamo in Italia per fronteggiare la quotidiana delinquenza nei confronti del cittadino libero e responsabile.

Distinti saluti
Maurizio Piccolo
Socio fondatore AUDA

Lettera all'onorevole Alfano riguardo la proposta di modifica dell'art. 52 codice penale